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Pioda di Crana - 2430 m

Via Normale Pioda di Crana
La Pioda salendo al Passo di Fontanalba


Regione: Piemonte Verbania
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Onsernone
Punto di partenza: Arvogno ( q. 1247 m), Val Vigezzo Val Vigezzo
Versante di salita: S
Dislivello di salita: 1200 m - Totale: 2400 m
Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,00 h
Difficoltà: EE
Periodo consigliato: maggio - ottobre
Punti di appoggio: nessuno
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia segnata
Libro di vetta: si
Cartografia: KOMPASS N. 89 Domodossola
Autore: Oliviero Bellinzani
Data della salita: 09/06/1996
Data pubblicazione: 24/11/2009
N° di visualizzazioni: 15154


Introduzione:

Imponente piramide, la Pioda di Crana è l´ unica tra le montagne di Vigezzo che può rivaleggiare in bellezza e notorietà con il vicino Pizzo La Scheggia. A sud una interminabile cresta, che dai pendii dell´ Alpe Borca sale lineare direttamente alla vetta, separa due versanti dalle cartatteristiche diametralmente opposte : a sinistra, W, ripidi erbosi vanno a morire nel vallone che sale alla Bocchetta di Campeia (2199), mentre ad oriente una serie di bianche e risplendenti placche precipitano sui pascoli dell´ Alpe I Motti e sulle quali sono state aperte alcune vie alpinistiche con difficoltà tra F+ e PD+, che consentono una piacevole e stupenda arrampicata su placca. A N, una serie di balze rocciose scende al colle con la Punta del Corno (2280), mentre a W una lunga e frastagliata dorsale la collega alla Cima dei Casaletti (2417). Montagna famosa non solo fra i locali, sicuramente saprà ricompensare la fatica necessaria a salirla.


Accesso:

Da Milano A26 per Gravellona Toce, che dopo Ornavasso diviene superstrada. Superata Domodossola, si esce a Masera, imboccando la Val Vigezzo che si risale sino alla splendida piana. All´ ingresso di Santa Maria Maggiore, prima rotonda, si gira a sinistra entrando in paese. Quindi di nuovo a sinistra, direzione Crana-Toceno. Da Toceno, si raggiunge Arvogno (possibilità di parcheggio), proseguendo per qualche centinaio di metri in discesa sino ad un ponte, oltre il quale si trova un cartello di divieto di accesso.


Descrizione della salita:

Subito dopo il ponte, parte una ripida mulattiera che poco più sopra si ricongiunge alla sterrata, raggiungendo un secondo ponte, superato il quale si sale in breve all´ Alpe Verzasco (1300). Alla palina segnaletica,seguendo l´ indicazione per la Pioda, anche se non si scorgono tracce nè bolli si sale a sinistra a due baite, ritrovando il segnavia. La traccia guadagna velocemente quota tra i pascoli dell´ Alpe Borca (1601), portandosi al limitare del bosco dove si trovano due baite affacciate sulla valle. A destra un sentiero porta all´ Alpe Villasco (1644), mentre per la Pioda si prosegue dritti, entrando nella faggeta. Si sale ripidamente sino ad uscire su terreno aperto, sulla cresta SSE. Dopo un breve tratto pianeggiante, la salita riprende senza respiro, generalmente a sinistra del filo, con a destra le splendenti placconate che precipitano verso I Motti (1853). Giunti ad una spalla, ci si sposta a destra, per facili placche che portano ad un esposto ma breve traverso, oltre il quale si devia a sinistra, lato W, su ripidi pendii erbosi lungo i quali si raggiunge il grande ometto di vetta.


Discesa:

Come per la salita.


Note:

Prestare particolare attenzione durante il traverso sotto la vetta completamente esposto sulla sottostante placconata, mentre precipita con ripidissimi pendii sul lato opposto. Passaggio famigerato fra gli escursionisti che frequentano la Pioda, più d´ uno ha preferito fermarsi alla spalla che lo precede. Portare uno spezzone di corda nel caso vi fossero inesperti.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 14/03/2013 dalla redazione di VieNormali.it
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