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Pizzo La Scheggia - 2466 m

Via Normale Pizzo La Scheggia
La Scheggia salendo a Cima Trubbio.


Regione: Piemonte Verbania
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Onsernone
Punto di partenza: Alpe Cortino (q. 1240 m), Val Vigezzo
Versante di salita: E-S
Dislivello di salita: 1270 m - Totale: 2540 m
Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 7,00 h
Difficoltà: EE
Periodo consigliato: maggio - ottobre
Punti di appoggio: Rif. Regi (q. 1888 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia segnata
Libro di vetta: si
Cartografia: KOMPASS N. 89 Domodossola
Autore: Oliviero Bellinzani
Data della salita: 21/11/2009
Data pubblicazione: 23/11/2009
N° di visualizzazioni: 17115


Introduzione:

Vetta bifida, La Scheggia deve il suo nome alla profonda spaccatura che incide la sua sommità, quasi che un gigante in uno scatto d´ira l´ avesse colpita con un´ enorme scure, provocando quell´ intaglio che la rende unica, separandola dalla poco più bassa Cima Campelli. Stupendo gioco di pareti, simili a tenaglie due creste racchiudono l´ Alpe Forno in quello che definire anfiteatro è riduttivo, con un magico effetto di forza e bellezza che lasciano senza parole per quella che è la montagna più alta della Val Vigezzo e, senza dubbio, la più estetica ed affascinante.


Accesso:

Da Milano A26 per Gravellona Toce, che dopo Ornavasso diviene superstrada. Superata Domodossola, si esce a Masera, imboccando la Val Vigezzo che si risale sino alla splendida piana. All´ ingresso di Santa Maria Maggiore, prima rotonda, si gira a sinistra entrando in paese. Quindi di nuovo a sinistra, direzione Crana-Toceno. Da Crana, subito prima dell´ Albergo La Scheggia, si svolta a sinistra per Scarliccio (indicazioni molto scarse), salendo al piccolo Santuario. Da qui si prosegue lungo la valle ove scorre il Melezzo Orientale, passando per la Cappella Orella e il Faie, e scendendo all´ Alpe Cortino. Piccolo parcheggio prima di un ponte in ferro. La strada è vietata in quanto non collaudata, chiedere permesso in Comune a S. M. Maggiore o al Corpo Forestale dello Stato, altrimenti aggiungere un´ ora circa e 300 metri di dislivello in più a quelli dati sia all´ andata che al ritorno.


Descrizione della salita:

Attraversato il ponte in ferro, si va a destra (indicazioni). Dopo un centinaio di metri, superate sulla sinistra delle baite ristrutturate, si entra nel faggeto, salendo lungo una crestina ben definita. Incrociato il sentiero proveniente da Arvogno, si prosegue piuttosto ripidamente sino ai pascoli dell´ Alpe Anfirn (1585), che si risalgono interamente. Superata l´ ultima baita, dove c´ è una fontana, si rientra nel bosco, e traversando a destra si guada un ruscello arrivando ad un bivio, dove stranamente non vi sono indicazioni per l´ Alpe Anfirn (tenerlo presente durante la discesa). A sinistra ci si inerpica nel rado lariceto, su traccia talvolta poco evidente, e con salita faticosa si raggiunge l´ alpe Forno, dove si trova il Rifugio Regi (chiavi presso la Sezione Cai di S. M. Maggiore). Dal rifugio, con percorso ad arco, ci si porta sotto la bastionata rocciosa di sinistra, che si supera grazie ad una provvidenziale cengia. Quindi, con diagonale ascendente si raggiunge la cresta SE, risalendola sempre su traccia malagevole, ma segnalata con ometti e sbiaditi bolli rosso-bianco, avendo a destra il salto delle vertiginose pareti che precipiatano sull´ Alpe Forno. Giunti al vertice della cresta, addolcendosi questa piega a destra, con orientamento S, e passati sotto tre dossi, la pendenza torna a farsi sensibile, mentre i bolli di vernice sembrano scomparire. Aggirata a sinistra una struttura rocciosa, ci si riporta verso il filo di cresta e per franosi sfasciumi si raggiunge la vetta (itinerario percorso dall´ autore in discesa).


Discesa:

Come per la salita.


Note:

L´ Alpe Anfirn si può raggiungere anche da Arvogno (1247) sul versante opposto, o con ampio giro lungo le pendici meridionali della Pioda di Crana, passando per le alpi La Colla e Campeglio e giungendo al bivio mal segnalato di cui si fa cenno nella relazione, ma è consigliabile evitare questo percorso in quanto una frana anni addietro ha cancellato un ampio tratto di sentiero . Oppure per la via ritenuta la classica alla Scheggia, che scende ad attraversare il Melezzo, perdendo circa duecento metri di quota da risalire al ritorno, e congiungendosi con l´ itinerario descritto poco sopra l´ Alpe Cortino. Un percorso interessante ed entusiamente, è invece quello che sale da SW. Con l´ itinerario del Pizzo Locciabella (v. relazione), si raggiunge prima l´ Alpe Cazzola, quindi il colle tra la Quota 2166 e il Locciabella, dove si trova un cartello indicatore. Qui si può optare per due possibilità, entrambe di grande respiro e soddisfazione, ma con difficoltà assai diverse. La prima consiste nell´ attraversare a destra, su traccia segnalata, i ripidi pendi sudorientali del Locciabella, passando sotto le grandi placconate che precipitano dalla cresta che lo unisce alla Scheggia, raggiungendone poi la cresta S per un ripido dosso e quindi la vetta lungo la normale (diff. EE). La seconda, permette invece di concatenare le due vette. Raggiunta la cima del Locciabella , si prosegue scendendo per il ripido pendio di rocce ed erba che porta ad un colle. Ci si abbassa su placche , traversando sotto ad alcuni blocchi, quindi ancora su placche sfruttando una venatura della roccia. Tornati sul filo, che a sinistra precipita verticale sulla Val Fenecchio, si supera un esposto intaglio, dove sbuca uno strettissimo e tenebroso canalino, scalando poi un facile muretto di pochi metri sulla destra (II). Si discende brevemente ad un secondo colletto, cui arriva un ampio canalone e sempre a destra, sopra le belle placconate del versante S, si supera un corto spigolino che porta ad un pendio erboso, dove si ritrova una traccia minimale di animali. La si segue, attraversando una piccola pietraia, sino a portarsi alla cresta S della Scheggia in prossimità della vetta, che si raggiunge senza particolari difficoltà, completando la splendida ed entusiasmante cavalcata. Difficoltà F+, forte esposizione e passaggi su ripide placconate. Percorso, quest´ ultimo, effettuato a vista dall´ autore in solitaria, approfittando di straordinarie condizioni favorevoli per la stagione.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 14/03/2013 dalla redazione di VieNormali.it
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Via Normale Pizzo La Scheggia - La Scheggia dal Locciabella.

La Scheggia dal Locciabella.

Via Normale Pizzo La Scheggia - Ultimi metri....
Ultimi metri....

Via Normale Pizzo La Scheggia - La vetta.
La vetta.
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