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Pizzo Locciabella - 2340 m

Via Normale Pizzo Locciabella
Il Pizzo Locciabella. A destra la cresta che porta a La Scheggia.


Regione: Piemonte Verbania
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Onsernone
Punto di partenza: Alpe Cortino (q. 1240 m)
Versante di salita: E-S
Dislivello di salita: 1100 m - Totale: 2200 m
Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,00 h
Difficoltà: EE
Periodo consigliato: maggio - ottobre
Punti di appoggio: nessuno
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia non segnata
Libro di vetta: si
Cartografia: KOMPASS N. 89 Domodossola
Autore: Oliviero Bellinzani
Data della salita: 21/11/2009
Data pubblicazione: 23/11/2009
N° di visualizzazioni: 4555


Introduzione:

Sommità poco accennata, dall´ Alpe Cazzola il Locciabella appare quale ´spalla´ del più alto ed estetico Pizzo La Scheggia, mentre dalla val Fenecchio assume un aspetto dirupato con un´ identità propria meglio definita. La sua salita è facile e remunerativa, sia dal punto di vista panoramico che escursionistico, soprattutto in autunno quando la magia dei colori ne incendia i pendii ricoperti di larici, e merita senza dubbio di essere visitato.


Accesso:

Da Milano A26 per Gravellona Toce, che dopo Ornavasso diviene superstrada. Superata Domodossola, si esce a Masera, imboccando la Val Vigezzo che si risale sino alla splendida piana. All´ ingresso di Santa Maria Maggiore, prima rotonda, si gira a sinistra entrando in paese. Quindi di nuovo a sinistra, direzione Crana-Toceno. Da Crana, subito prima dell´ Albergo La Scheggia, si svolta a sinistra per Scarliccio (indicazioni molto scarse), salendo al piccolo Santuario. Da qui si prosegue lungo la valle ove scorre il Melezzo Orientale, passando per la Cappella Orella e il Faie, e scendendo all´ Alpe Cortino. Piccolo parcheggio prima di un ponte in ferro. La strada è vietata in quanto non collaudata, chiedere permesso in Comune a S. M. Maggiore o al Corpo Forestale dello Stato, altrimenti aggiungere un´ ora circa e 300 metri di dislivello in più a quelli dati sia all´ andata che al ritorno.


Descrizione della salita:

Attraversato il ponte, si prende a sinistra, per Alpe e Passo Cazzola (indicazioni), risalendo la Valle Cortino a lato o poco sopra al torrente lungo un bel sentiero immerso nel lariceto. Dopo cira 45 minuti, in corrispondenza di un cartello segnaletico, si scende ad attraversare il ruscello, e su terreno più aperto si sale verso N sino ad un ampio ripiano, dove il sentiero piega a W , dirigendosi verso il Monte Margineta (2017). Con dolce percorso, si giunge all´ Alpe Aggia (1829), chiusa tra il versante N del Margineta e il NE del Loccia di Peve (2127), dalla quale tenendosi a destra in circa 15 minuti si giunge all´ ampia e solatia Alpe Cazzola (1798). Raggiunta la baita centrale con le indicazioni di quota e percorrenze (orari riportati poco affidabili), si risale il retrostante dosso erboso, proseguendo a NW sino alla Bocchetta Cazzola (1978) , da cui seguendo la cresta SE e aggirata a destra la quota 2166, si arriva ad un colle con cartello indicatore. Nel caso, ad inizio o fine stagione, il sentiero fosse ingombro di neve, come accaduto all´ autore, è possibile arrivare a questo colle attraversando verso destra i pascoli dell´ alpe , lungo una labile traccia che passa una cinquantina di metri sopra ad un evidente rudere e mano mano si fa più marcata. Usciti dal rado lariceto, in corrispondenza di un ruscello, si abbandona la traccia che prosegue a mezzacosta, e si risale lo speroncino di scisti fra le due vallette che lo formano, e quindi per ripidi erbosi insinuandosi fra macchie di rododendri. Dal colle, trascurando la traccia segnalata che a destra taglia i pendii sudorientali del Locciabella portando al Pizzo La Scheggia (indicati 25 minuti contro l´ ora occorrente !), si prosegue direttamente sull´ erboso filo di cresta, o alla sua destra, sin sotto il castello sommitale. Per un ultimo, ripido tratto di roccette si raggiunge la vetta con piccolo ometto di sassi.


Discesa:

Come per la salita.


Note:

Volendo, dal Locciabella è possibile proseguire lungo la frasatagliata cresta che lo unisce al Pizzo La Scheggia, visibile nella foto di copertina. Dalla vetta si scende per il ripido pendio di rocce ed erba che porta ad un colle. Ci si abbassa su placche , passando sotto ad alcuni blocchi, quindi ancora su placche sfruttando una venatura della roccia. Tornati sul filo, che a sinistra precipita verticale sulla Val Fenecchio, si supera un esposto intaglio, dove sbuca uno strettissimo e tenebroso canalino, scalando poi un facile muretto di pochi metri sulla destra (II). Si discende brevemente ad un secondo colle, cui arriva un ampio canalone e sempre a destra, sopra le belle placconate del versante S, si supera un corto spigolino che porta ad un pendio erboso dove si ritrova una traccia minimale di animali. La si segue, attraversando una piccola pietraia, sino a portarsi alla cresta S della Scheggia in prossimità della vetta, che si raggiunge seguendo l´ ultimo tratto della normale di quest´ ultima (v. relazione), lungo la quale si torna poi all´ alpe Cortino con splendida ed entusiasmante attraversata. Difficoltà F+, forte esposizione e passaggi su ripide placconate. Percorso effettuato a vista dall´ autore in solitaria, approfittando di straordinarie condizioni favorevoli per la stagione.


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Via Normale Pizzo Locciabella - Il Locciabella salendo all´ Alpe cazzola.....

Il Locciabella salendo all´ Alpe cazzola.....

Via Normale Pizzo Locciabella - ...e dal Pizzo La Scheggia
...e dal Pizzo La Scheggia

Via Normale Pizzo Locciabella - In discesa verso La Scheggia.
In discesa verso La Scheggia.
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