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Corno Vitello - 3057 m

Via Normale Corno Vitello
Il Corno Vitello


Regione: Val Aosta Aosta
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Pennine - Gruppo Monte Rosa
Punto di partenza: Parcheggio di Estoul (q. 1820 m), Val d´ Ayas Val Ayas
Versante di salita: S-W
Dislivello di salita: 1250 m - Totale: 2500 m
Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,30 h
Difficoltà: EE - A - I+ - F
Periodo consigliato: estate
Punti di appoggio: Rif. ARP (q. 2440 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia segnata
Libro di vetta: si
Cartografia: KOMPASS N. 87 Breuil - Cervinia
Autore: Oliviero Bellinzani
Data della salita: 17/0/1999
Data pubblicazione: 27/10/2009
N° di visualizzazioni: 10749


Introduzione:

Pur essendo la cima più alta tra i monti che corollano l´ Alpe Palasina, il Corno Vitello come altre cime della zona, soffre della vicinanza del Monte Rosa che catalizza l´ attenzione dei numerosi escursionisti che frequantano la Val d´ Ayas.


Accesso:

Autostrada Torino-Aosta, uscita Verres, da dove si risale la Val d´ Ayas sino a Brusson. Superato il paese, si prende a destra per Estoul, seguendo la strada che termina in un ampio parcheggio.


Descrizione della salita:

Dal parcheggio, si segue il segnavia 3B su strada sterrata, che si abbandona per risalire con sentiero lungo i bordi di una pista da sci, ritrovandola più a monte nei pressi di alcune baite. La si segue di nuovo, inoltrandosi nel vallone di Palasina, e dopo un ultimo ripido tratto si giunge al Rifugio Arp. Dal rifugio si prende a destra (segnavia 5A e 5B), entrando nel vallone che porta al primo dei Laghi di Valfredda. Guadato il torrente, si oltrepassa il lago stando sulla sinistra e salendo ad una seconda conca, dove sono situati altri piccolo laghi. Con ripidi tornanti si risale alla cresta che divide i Valloni di Palasina e di Mascognaz, quindi, volgendo a destra, la si percorre tra pietre ed erba fino ad un bivio nei pressi del Colle di Valfredda. Si tralascia il 5A che conduce al colle, per seguire a sinistra il 5B che, tagliando i pendii di grossi blocchi del Dente del Vitello, si porta sotto la verticale della cima. Piegando decisamente a destra, la traccia si inerpica per pietrame e detriti fin sulla cresta terminale, sbucando nei pressi della cima. Pochi metri e si è alla croce di vetta (3057).


Discesa:

Come per la salita. Se invece si vuole salire anche Gran Cima e M. Perrin, una volta tornati al punto poco sotto alla verticale della vetta anzichè riattraversare a sinistra la pietraia, si segue a destra una labile traccia (ometti), che perdendo un po´ di quota punta direttamente a NW verso la base della Gran Cima. Non esiste un percorso tracciato, ma bisogna "destreggiarsi" sulla pietraia evitando i vari costoni rocciosi che si incontrano. Passati nei pressi di un piccolo lago a quota 2890, ci si porta in prossimità della cresta, lungo la quale si raggiunge la vetta della Gran Cima (3023, v. relazione). Tornati al Colletto (2898) aperto fra le due cime, per la normale si sale anche al Mont Perrin (2974, v. relazione). Per ritornare, si possono grossomodo seguire due itinerari. Il primo segue una traccia che porta nei pressi del lago a quota 2890 e da qui, risalendo alla base del Corno Vitello ci si congiunge all´itinerario di salita nei pressi della verticale della vetta. Oppure continuare in falso piano verso S, per rocce rotte e pendii erbosi perdendo leggermente quota fino a raggiungere la cresta che divide i valloni di Palasina e Mascognaz, nei pressi della quota 2780(passi di II), dove si ritrova il sentiero dell´andata (In questo caso considerare 4 ore per la discesa).


Note:

Montagna aspra, dirupata, offre magiche visioni.


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