Dal parcheggio seguire la segnaletica attraverso un boschetto e costeggiando il torrente (sinistra orografica).
Il sentiero si inoltra nella valletta e risale uno sperone roccioso molto ripido, su traccia stretta e ripida, con qualche passaggio di I°. Si attraversa in alto il torrente e lo si risale sulla destra orografica per cengette e placconate rocciose con qualche saltino, fino ad entrare nelle ghiaie del Van del Caleda. Risalire il vallone verso sinistra e ricongiungersi al sent. 524 che risale verso la parete che chiude al centro il vallone. Sotto la parete seguire la traccia che risale a destra il ghiaione, fino alla Forc .La Porta. Da qui seguire i bolli rossi a destra lungo la ampia Banca del Tàmer, comodo cengione che taglia la parete W, fino ad una rientranza con cengia a tetto su un canalone. Proseguire per tracce fra ghiaie e sfasciumi, fino ad una parete fessurata di 5 m da risalire con buoni appigli (II-) fino ad una cornice, seguirla brevemente verso destra fino alle ghiaie e sfasciumi. Risalire con attenzione (caduta sassi) alcuni risalti ghiaiosi ed un breve saltino (I) e raggiungere quindi la placca inclinata della cima con ometto.
Come per la salita, scarse possibilità di ancoraggio di una corda doppia per discendere la paretina, arrampicare in discesa con attenzione.
Bella salita lungo la Banca del Tàmer, in ambiente appartato e selvaggio, richiede passo sicuro nei percorsi ripidi su roccia friabile, cima panoramica, utile una corda da 20 m per i meno esperti, splendida vista tutto intorno sulle Dolomiti.
