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Piz dal Pal - 2618 m

Foto via normale Piz dal Pal non disponibile


Regione: Estero Estero
Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Retiche - Gruppo Masino
Punto di partenza: Diga dell´Albigna (q. 2200 m ca.)
Versante di salita: W
Dislivello di salita: 400 m - Totale: 800 m
Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 4,00 h
Difficoltà: EEA - AR - VI+ - TD-
Periodo consigliato: estate
Punti di appoggio: Rif. dell´Albigna (q. 2340 m)
Tipo di via: Via di roccia
Tipo di percorso: Via di roccia
Libro di vetta: si
Cartografia: KOMPASS - Chiavenna Val Bregaglia - 1:50000
Autore: Guido Caironi
Data della salita: 20/07/2004
Data pubblicazione: 30/08/2009
N° di visualizzazioni: 4040


Introduzione:

Il Piz dal Pal (Pizzo del Palo) si erge e si specchia nel Bacino artificiale dell´Albigna, in alta Val Bregaglia, poco prima del Passo del Maloja. L´ambiente è austero e magnifico, ergendosi il massiccio nel paradiso del granito, regno di arrampicate, di vette e di roccia.


Accesso:

Da Chiavenna (facilmente raggiungibile con la Superstrada Milano-Lecco) si prosegue lungo la Val Bregaglia, seguendo le indicazioni per il Passo del Maloja e St. Moritz.
Si oltrepassa il confine elvetico e si prosegue sulla bella strada bregaglina, immersi in uno stupendo paesaggio, sino a Vicosoprano (dopo Bondo e Stampa). Si prosegue ancora, in salita, per circa 2 chilometri, lungo la strada per il Passo del Maloja.
Dopo il primo tornante a destra ci si ferma in ampio piazzale, nei pressi del secondo tornante (guardando in alto è possibile ovviamente vedere il muraglione della diga dell’Albigna), in località Pranzaira.
E’ consigliabile risalire al bacino artificiale utilizzando l’ardita funivia (partenze dalle ore 07.00, sino alle 11.30 e dalle 13.15 alle 14.45).


Descrizione della salita:

Dalla stazione a monte della funivia si sale e si attraversa il muraglione della diga, sino a portarsi sull’opposto versante (destra orografica del bacino artificiale).
Si imbocca quindi il bel sentiero per il Rifugio dell’Albigna (indicazioni). Abbandonandolo poco dopo si sale a sinistra, tra massi coperti di licheni e rododendri, su traccia di sentiero, raggiungendo in breve l’attacco della via (in circa 30 minuti).

La via è difficile, tutta su ottima roccia, e richiede capacità di arrampicata in aderenza. Il primo tiro è abbastanza facile (3c/4a) e segue un sistema di roccioni, da attraversare verso sinistra. Già il secondo tiro è più impegnativo (almeno V° U.I.A.A., in aderenza). Il terzo tiro, più corto, può essere considerato un III°, seguito da un traverso su tracce di sentiero (tra rocce ed erba) sino al tiro più temibile, il quarto.
Questi si presenta come una difficile risalita in verticale, su roccia poverissima di appigli (tutto in aderenza), a cui segue un temibile traverso a destra, a rischio di ampie ´pendolate´ (passaggio chiave, 6a), che prosegue su un tratto verticale sino alla espostissima sosta (da effettuare in parete su ottimi fix).
Il quinto tiro, ancora verticale nella sua prima porzione (inizia con un 5c), si adagia poi su roccia molto più semplice. Abbastanza facili (4b e 3b) anche il sesto ed il settimo tiro, sino alla sosta finale della via (che viene denominata “Okuspokus”).
Da qui, per proseguire sino in vetta, il percorso è tutto sommato semplice (passi di II° U.I.A.A.), ma richiede comunque attenzione (anche se si può proseguire in conserva è meglio ad ogni modo continuare ad assicurarsi, soprattutto nell’attraversamento di tratti erbosi e viscidi).
La vetta è raggiungibile in circa 30’.


Discesa:

La discesa avviene in doppia, dalla via di salita.


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