LŽascensione porta su una grande cima, panoramicamente rinomata fin dallŽOttocento, che offre spettacolari vedute sulle Dolomiti di Sesto e oltre. Il tratto da Forcella del Lago in vetta non è molto impegnativo, ma presenta qualche passo per il quale è necessaria assenza di vertigini.
5 km dopo Dobbiaco verso Cortina, in loc. Altschmieden - Ferrara Vecchia, si parcheggia in un piccolo spiazzo. Si prende il sentiero n. 9 (tab.) che, di là dalla strada, traversa un prato e prende a salire nel bosco. Risalito con molti tornanti il ripido pendio iniziale, la traccia si inserisce nello stretto vallone Moselegraben - Fosso Mèsule e, scavalcato un tratto franoso, raggiunge il letto del torrente poco a valle di un salto con cascata. Traversato il ruscello, il sentiero riprende dallŽaltra parte, per tornare a traversare il rio sopra il salto, ai piedi di unŽaltra cascata. Rientrati definitivamente nel vallone, si risale il ripido pendio opposto fino al crinale spartiacque, che si supera allŽaltezza di una sella boscosa. Un tratto in falsopiano (un poŽ esposto, ma sempre elementare) rasenta lo zoccolo basale del Monte delle Pecore e, superato un cancello per il bestiame, giunge ad unŽaltra radura allŽinizio di un nuovo tratto boscoso. Si risale il pendio a tornanti, fino ad un prato (q. 2066 m): qui un tempo sorgeva la romantica Malga delle Pecore, ricovero di pastori. Proseguendo per dossi erbosi e rado bosco, si raggiunge il circo terminale del vallone, da dove appare la Forcella del Lago. Una breve discesa conduce al bellissimo Mittelalplsee - Lago dellŽAlpe di Mezzo (q. 2222 m). Proseguendo sulla traccia, si attacca il ghiaione terminale che, con percorso evidente, consente di raggiungere lŽampia Forcella del Lago (q. 2545 m).
Si prende la traccia che si dirige verso N (tab.), e si imbocca una cengia che taglia, quasi pianeggiante, lo zoccolo basale della Cima. Aggirato detto zoccolo (qualche tratto esposto con corde fisse), si supera uno spigolo e si entra in un canalino roccioso e detritico, che si risale (I). Dove termina, il pendio diventa ampio ed uniforme, e lo si rimonta per tracce evidenti. Raggiunto il filo di cresta, la traccia percorre le suggestive lastronate che danno il nome alla cima. Superato un restringimento della cresta, delicato ma facile, si raggiunge il piano sommitale e il brutto traliccio metallico posto in vetta.
Come per la salita.
Ascensione lunga e di impegno fisico, consente di toccare una cima di grande interesse, frequentata anche dŽinverno per la superba salita scialpinistica che offre. Si può raggiungere Forcella del Lago anche dal Rifugio Tre Scarperi in Val Campodidentro (dislivello 1020 m, circa 3,00 ore). Di fronte alla Cima si erge, oltre una larga sella, lŽaffilata cresta terminale della Croda dei Baranci (2922 m), con la visibile croce sulla cima. La cima merita una digressione. Scesi per gradoni alla sella, si monta in cresta per tracce, e si sale al meglio: superata con una fune metallica una cengetta esposta e delicata, si passa in versante Val di Landro e si giunge al passaggio chiave: una fessura-camino di 7-8 m, da superare con attenzione (II -, fune non troppo affidabile!). Oltre il camino si è in vetta (0,15 h dalla Cima Piatta Alta). Panorama ancora migliore di quello della Cima Piatta Alta, con veduta sullŽalta Val dei Baranci e sulla Rocca dei Baranci. Ritorno per la via di salita.