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Cima dei Gravinai - 2303 m

Via Normale Cima dei Gravinai
Versante di salita


Regione: Veneto Belluno
Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Dolomitiche - Gruppo San Sebastiano-Tamer
Punto di partenza: Passo Duran (q. 1601 m) Val di Zoldo
Versante di salita: SE
Dislivello di salita: 800 m - Totale: 1600 m
Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,30 h
Difficoltà: EEF
Periodo consigliato: estate - autunno
Punti di appoggio: Nessuno
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero segnato
Libro di vetta: no
Cartografia: TABACCO N. 025 - Dolomiti di Zoldo-Cadorine-Agordine
Autore: Franco Bristot
Data della salita: 02/09/2014
Data pubblicazione: 08/11/2015
N° di visualizzazioni: 6329


Introduzione:

Si eleva lungo la dentellata cresta che dalla Cima N di San Sebastiano, si allunga verso settentrione. Abbastanza confusa se vista da S, è ben identificabile qualora la si guardi dal Passo Duran. (Croce)


Accesso:

Da Agordo o da Forno di Zoldo, per strada asfaltata si raggiunge il valico del Passo Duran (q. 1601 m).


Descrizione della salita:

Dal Passo Duran, si scende brevemente in versante zoldano, quindi si prosegue verso destra (S), per sentiero 536 diretto al bivacco Angelini. Il sentiero a tratti paludoso, attraversa lungamente con vari saliscendi, il boscoso versante N delle Crode di Mezzodi. Aggirato un estremo promontorio di queste, la buona traccia volge decisamente verso S, raggiungendo la Forcella della Val dei Barance (q. 1688 m - tabelle). Si prosegue ancora per qualche minuto tra i mughi, fino a toccare le colate detritiche del Van dei Gravinai. Si abbandona il sentiero 536, e si inizia verso destra la risalita di un canalone di ghiaie e di massi nella direzione del San Sebastiano, tenendo come punto di riferimento verso l´alto, una grotta nera. Dopo un centinaio di metri si devia verso destra per un canale secondario ben presto ostruito da un grosso masso ( grande bollo rosso). Si aggira il masso preferibilmente sulla destra (NE), quindi per labile traccia tra i mughi si risale verso N un costone affiancato da una fascia rocciosa. La traccia sempre confusa tra i mughi, si alza diagonalmente verso destra, fino a raggiungere uno strano pinnacolo roccioso. E´ questo l´unico punto di riferimento ben preciso. Si attraversa subito un canale assai friabile preferibilmente alzandosi sotto le rocce, quindi aggirata una quinta rocciosa , si risale un ripido canalino con roccia assai precaria. Al culmine dello stesso si supera un breve gradone (II), e si perviene sulla cresta in vista della Moiazza. Si prosegue ora sul versante N, percorrendo verso sinistra una cengia rocciosa, quindi superato un canalino, per aerea crestina si raggiungono i gradoni su cui è posta la croce di vetta (q. 2303 m - ore 3,00).


Discesa:

Come per la salita.


Note:

Per la rara frequentazione e l´ assenza di segnavia, occorre una certa intuizione nell´ imboccare il canalino finale che sbuca sulla cresta. Nella parte finale grande pericolo di caduta sassi per la friabilità della roccia.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 11/11/2015 dalla redazione di VieNormali.it
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Via Normale Cima dei Gravinai - Lo strano pinnacolo roccioso

Lo strano pinnacolo roccioso

Via Normale Cima dei Gravinai - Aerea crestina finale
Aerea crestina finale

Via Normale Cima dei Gravinai - In vetta verso Pale S.Martino
In vetta verso Pale S.Martino


 

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