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Monte Agner - 2872 m


Relazione della salita - Cima n° 498


Via Normale Monte Agner
Avvicinamenti al bivacco: da sn via ferrata, da dx normale
Regione: Veneto (BellunoItaliane

Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Pale di S. Martino

Provincia: Belluno

Punto di partenza: Frassenè (q. 1064 m)

Versante di salita: SE-NW

Dislivello di salita: 1800 m - Totale: 3600 m

Tempo di salita: 6,00 h - Totale: 4,50 h

Periodo consigliato: estate

Valle: Val Zoldana - Altre cime della Val Zoldana
Punti di appoggio: Biv. Biasin (q. 2650 m), Rif. Scarpa (q. 1748 m)
Tipo di via: Via ferrata
Tipo di percorso: Sentiero e traccia, via ferrata
Difficoltà:   EEA - AR - II - PD- (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: si
Cartografia: TABACCO N. 022 - Pale di San Martino 1:25000
Autore: Marco T.  Profilo di Marco T. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 08/07/2007
Data pubblicazione: 09/07/2007
N° di visualizzazioni: 48322
N° voti: 3 - Voto medio: Voto 4 stelle

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Introduzione:

Bellissima salita alla cima della maggiore elevazione di questo settore delle Pale di San Martino, permette un panorama molto ampio. La salita è impegnativa, ma di grandissima soddisfazione.


Accesso:

Raggiungere il centro di Frassenè sulla strada del Passo Cereda (che congiunge la valle Agordina con Fiera di Primiero) e parcheggiare nei pressi degli impianti di risalita.


Descrizione della salita:

Per salire al monte Agner bisogna raggiungere il bivacco Biasin a quota 2650 m, da qui parte l'ultima parte della via normale. Per raggiungere il bivacco sono possibili tre percorsi: la via normale, la via del canalone, e la via ferrata Stella Alpina. Di seguito sono descritti tutti e tre. Il sentiero 771 parte dalla strada principale, insegna sull'angolo di una casa (posta in vicinanza della partenza della seggiovia, in direzione opposta alla chiesa) indicante il 771 per il rif. Scarpa e il 772 per malga Col di Luna. Proseguire sul sentiero fino al margine del bosco (circa) e lasciare sulla sinistra il 772 per prendere il 771 che attraversando il bosco e passando sotto la linea della seggiovia in circa 2 ore porta al rif. Scarpa. (In alternativa prendere la funivia, controllare gli orari nel sito del rif. Scarpa). Dal rifugio proseguire oltre la stalla e la malga Losch fino ad un incrocio con molti cartelli. Proseguire per il sentiero non segnato che sale ripido il colle alle spalle della malga (indicazioni via ferrata su cartello giallo). Proseguire sul sentiero dalla malga Losch per circa 10 min fino ad un bivio: sulla sinistra il sentiero per la via ferrata stella alpina e la via del canalone, sulla destra la via normale (cartello: sent. Minussi).

Via ferrata Stella Alpina:
prendere a sinistra (oltrepassare cartello con avviso del sindaco che vieta il transito nella via del canalone per pericolo di frane, aggiornato al luglio '06) e seguire i segni rossi e gialli (soprattutto gialli). Si cammina sotto la parete giallo-nera ben visibile alla sinistra del canalone innevato, seguendo i bolli giallo-rossi ci si stacca dal sentiero verso sinistra e in salita fino ad addentrarsi in una gola con le pareti scoscese. Conviene indossare casco e materiale per la ferrata all'imbocco della gola perché si rimonta il lato destro (sin orografica) della gola grazie ad una fune di acciaio. Superato lo spallone destro si risale seguendo i bolli e i segni (sentiero non attrezzato) fino a quello che è il vero attacco della ferrata con cartello pericolo caduta sassi. Inizia da qui la ferrata che è subito impegnativa per poi mantenersi su livelli di difficoltà mediamente impegnativi (esposizione, verticalità e difficoltà su roccia), fino al termine dove diventa più difficile (specialmente gli ultimi metri con una placca leggermente strapiombante attrezzata con 3 fittoni per facilitare i passaggi). L'uscita della ferrata non è segnalata, ci si trova su un pianoro roccioso con bella vista sul rif. Scarpa, sull'Agner e i Lastei. Dall'attacco circa 1h15'. Seguendo ometti e segni (bolli rossi e gialli) si arriva ad una placca non troppo difficile da traversare verso sinistra (fittone e chiodi per eventuale assicurazione) fino a raggiungere un evidente cerchio rosso con il numero due inscritto (probabilmente punto di elisoccorso). Da qui si risale sempre su traccia erbosa e rocciosa seguendo ometti e bolli. Il percorso è sempre in salita e tendente alla traversata verso destra (salendo) verso il ben visibile bivacco Biasin (in alto sulla forcella). Porre attenzione agli ometti che segnano i limiti dei canalini scoscesi che si incontrano (l'attraversamento di uno di questi è anche attrezzato con una fune di acciaio). Sempre seguendo i segni rossi-gialli si perde un po' di quota per poi puntare con decisione in salita all'interno di un canale detritico che porta alla forcella del Pizzon. Questo va abbandonato quasi al termine per uscirne dal lato destro (salendo) (importante in caso di nuvole basse o visibilità scarsa: non seguire il canale fino alla forc del Pizzon o peggio ancora risalire il colle roccioso sulla destra (quotato 2698 m) in quanto il bivacco si trova sulla forcella successiva alla Pizzon e la discesa dalla quota 2698 dal lato del bivacco è particolarmente rischiosa). Il sentiero prosegue ben segnalato perdendo quota fino ad una serie di funi metalliche che portano ad aggirare la quota 2698 e poi risalire nel canale detritico a destra della quota stessa, fino al bivacco. Dall'uscita della ferrata circa 1h 15'.

Via del canalone:
la via del canalone non è una vera e propria ferrata, ci sono 5 tratti attrezzati (di cui due impegnativi e tre facili), è un'alternativa alla normale in quanto è più diretta e breve. La via costeggia il lato destro (sin orografica) del canalone innevato ben visibile dal rifugio (mentre la ferrata stella alpina sale inizialmente sul lato sinistro dello stesso). Dal rif Scarpa seguire le stesse indicazioni della ferrata stella alpina, ma non abbandonare il sentiero sotto la parete verso sinistra (seguendo i bolli gialli-rossi), ma proseguire per pochi minuti fino all'evidente lingua di neve che va traversata verso destra fino al punto in cui la spalla destra del canalone (salendo) degrada sul nevaio. Iniziare la salita su traccie di sentiero ripide per incontrare dopo pochissimo il primo tratto attrezzato da risalire con arrampicata non facilissima. Proseguire seguendo lungo la fune fino ad un tratto più facile dove questa si interrompe. Risalire fino alla vicina crestina attrezzata con un breve tratto di fune. Proseguire poi sul sentiero a mezza costa fino ad un pilastro che si aggira seguendo la fune metallica, per poi risalirlo sul lato opposto a quello aggettante nel canalone. Usciti da questo tratto c'è una lunga salita su terreno instabile e roccioso (e un ulteriore tratto attrezzato semplice e breve). Seguire i segni rossi fino ad incrociare la normale che sale da destra verso il bivacco. Fino a qui circa 2 h. Prendere a sinistra al bivio (a destra si scende lungo la normale) e per rocce facili risalire fino alla forcella con il bivacco.

Via normale:
dal rifugio Scarpa proseuire seguendo le indicazioni comuni alle due vie sopra descritte, ma al bivio con indicazioni ferrata o sentiero Minussi prendere a destra (sent. Minussi). Il sentiero traversa sempre a quota inferiore alle visibili tracce che vanno alla ferrata o al canalone, fino ad abbandonare il sent. Minussi sulla sinistra ed iniziare a risalire lo spallone che prima ci si era lasciati a sinistra. Il sentiero sale costantemente e ripidamente su fondo instabile e roccioso fino ad incontrare il bivio con la via che sale dal canalone. Fino a qui circa 2h 45'. Proseguire poi verso la forcella fino al bivacco.

Salita alla cima dal Biv. Biasin:
da dietro al bivacco iniziano subito delle funi metalliche che fanno salire e traversare verso sinistra. Si susseguono in rapida successione tre o quattro tratti sempre molto esposti (di cui uno in discesa). Al termine dell'ultimo tratto le funi finiscono all'interno di un piccolo canalino; sulla sinistra si notano due rampe rocciose inclinare: la superiore molto ampia e ripida, l'inferiore più stretta e meno ripida, si deve uscire dal canalino (5 m) e proseguire per pochi metri sulla rampa inferiore per poi svoltare a destra e con uno stretto zig-zag su roccette (I+) portarsi sulla rampa superiore (il tutto si svolge in meno di 20 m lineari e con circa 5 m di dislivello e buona esposizione). Attenzione con scarsa visibilità a non farsi tentare dalla rampa inferiore perchè precipita nel vuoto compreso tra parete N dell'Agner e la Torre Armena. Risalire la rampa superiore e molto ampia per circa 20 m di dislivello. Usciti dalla rampa si prende sulla destra seguendo un bollo rosso ma ci si trova di fronte ad una fenditura larga circa 80 cm e profonda diverse decine di metri. Salire tenendosi alla destra della fenditura su uno stretto cornicione (molto esposto), proseguire per pochi metri fino a trovare un punto comodo per passare dall'altro lato con un passo deciso. Sempre senza scorgere bolli o segni si deve risalire la paretina di circa 15 m a cui si è addossati (salendo a sinistra della fenditura) con passaggi di II. Usciti dalla paretina si intravedono di nuovo segni e ometti e una fune metallica. In questo punto (a mio avviso il punto critico dell'intera salita) i bolli sono molto sbiaditi (si vedono a meno di 2 m di distanza) o inesistenti e tenendo conto che una scivolata sul muretto porta direttamente nella fenditura, può essere utile usare uno spezzone di corda per assicurarsi (soprattutto in discesa). Oltrepassato questo punto, si risale per tracce e roccette fino ad incontrare un tratto di fune metallica che permette di guadagnare la cresta che porta alla cima. Usciti dal tratto attrezzato si risale ancora per tracce (bolli e ometti ben visibili) e passaggi I+ fino a raggiungere la vetta del monte Agner con una targa di legno. Per la croce e il libro di vetta scendere per pochi minuti lungo la cresta (passaggi di I) verso l'evidente croce. Dal bivacco alla cima circa 45'.


Discesa:

Come per la salita fino al bivacco. Sconsigliata la ferrata in discesa, la scelta è tra la normale e la via del canalone (nel caso si scelga la via del canalone non abbandonare il sentiero facendosi fuorviare da dubbi segnali di vernice rossa, ma percorrere tutta la via fino al termine, il nevaio ad un certo punto della discesa sembra essere una rapida via di discesa, ma in realtà presenta pendenze notevoli, crepacci e massi affioranti).


Note:

Va posta molta attenzione nella salita alle condizioni meteo: evitare assolutamente in caso di brutto tempo e sconsigliata con visibilità scarsa. In particolarmodo l'ultimo tratto di salita alla cima pone difficoltà di orientamento e richiede passo sicuro.
Per quanto riguarda la ferrata (ma anche la via del canalone), il rischio di caduta sassi è particolarmente elevato (non a caso c'è un cartello all'inizio) sia per la roccia non sempre buona, sia per la verticalità del percorso, percui sassi mossi da molto in alto possono colpire anche persone in attesa di iniziare la ferrata, avendo inoltre acquistato una notevole velocità. Utile uno spezzone di corda per fare sicura.
La difficoltà descritta nella relazione è relativa alla salita lungo la normale, la ferrata presenta passaggi di IV+ molto atletici, ma è in generale impegnativa, mentre il canalone tratti di III+ alternati a tratti facili o di camminata.


© VieNormali.it

Via Normale Monte Agner - Verso la forcella, la via alla cima Via Normale Monte Agner - Attraversando la fessura (in discesa, sulla sn la paretina) Via Normale Monte Agner - In vetta
Verso la forcella, la via alla cima Attraversando la fessura (in discesa, sulla sn la paretina) In vetta


Revisione: relazione rivista e corretta il 02/01/2024 dalla redazione di VieNormali.it

  



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