Monte Casale - 1632 m

Il monte Casale troneggia sull´abitato di Pietramurata ed è ben visibile dalla strada come un´imponente bastionata rocciosa. La via di salita attraversa la parete seguendo la via ferrata "Che Guevara". Data la quota e l´esposizione, la salita è consigliata ad inizio stagione.

da Arco (TN) si prosegue in direzione Nord, si oltrepassa il Monte Brento, le famose Placche Zebrate, l´abitato di Dro e poi si entra a Pietramurata. Dopo poche centinaia di metri si trovano nell´ordine: un grande albergo (sulla sinistra), un distributore (destra) e indfne a sinistra una piccola via asfaltata che si inolta nella zona industriale (cartello grigio-giallo), ben presto la strada diventa sterrata e muore in un ampio parcheggio sterrato tra le fabbriche.

Dal parcheggio proseguire verso la parete del Monte Casale stando alla sinistra di una grande fabbrica bianca e gialla. Dopo 100 metri si incontra un cartello bianco che indica la via ferrata "Che Guevara". Si sale per un ripido sentierino, dopo 10 min si incontrano delle funi che non sono ancora la via ferrata. Si continua a salire pr tratti attrezzati su roccia buona ma levigata, si effettua un lungo traverso (semnpre su fune) verso destra per poi ricominciare a salire per tratti attrezzati o di sentiero, fino ad una paretina senza attrezzatura di circa 20 metri con numerosi segni rossi, molto facile e divertente. Superata questa, da un piccolo intaglio dietro alla parete appena salita, inizia la ferrata (scritta rossa) (q. 750m, circa 1h30´). Si sale sempre assicurati nei tratti in cui è necessario e in alcune placche veramente difficili sono presenti numerosi gradini infissi. Salendo si oltrepassano numerose scritte indicanti la quota, fino al libro della ferrata che si trova a 1250m su una cengia erbosa (sentiero). Dall´inizio della ferrata circa 2h´. Non conviene togliersi l´attrezzatura (soprattutto il casco per il pericolo di caduta sassi dall´alto) in quanto si incontreranno ancora tre brevi tratti attrezzati (facili e ben arrampicabili). Si prosegue sul sentiero che sale in mezzo al bosco fino ad un balcone naturale molto ampio da cui si vede la croce bianca della cima. Il sentiero sale ancora, attraversa un canalone con molti detriti (fune sospesa per assicurazione), si incontrano i tre salti gia descritti e si continua a salire in mezzo al bosco fino a risalire le ripide pendici erbose che portano in breve al pianoro prativo sommitale (circa 1h15´ dal libro della ferrata). La vetta si raggiunge rapidamente attraversando il prato, mentre scendendo pochi metri si incontra il rifugio Don Zio (q.1600m).

La discesa è possibile seguendo le indicazioni che partono dal rif Don Zio (3h fino a Pietramurata) lungo un sentiero veramente ripido e difficile, oppure se si può organizzarsi con due auto e lasciarne una al parcheggio (q.900m) che si incontra salendo da Comano verso il rif. Don Zio, prima del divieto di accesso sulla strada, vicino a tre evidenti tralicci con antenne; in questo caso si scende dal Don Zio lungo la strada bianca e il sentiero cai 411 fino al parcheggio (circa 1h).

Ferrata impegnativa non tanto per le difficoltà tecniche (i tratti difficili hanno gradini e staffe), ma per la lunghezza e l´esposizione a Sud-Est. In generale la ferrata è divertente perchè molto arrampicabile (roccia buona anche se un po´ lisciata dal passaggio) e il panorama sul lago di Toblino e di Garda e sul gruppo del Brenta è notevole. In cima è presente un pulpito con indicate le principali cime circostanti. NB il rif Don Zio è gestito da volontari e di solito è aperto solo nel fine settimana.

Il lago di Toblino	Le placche attrezzate con le staffe	La cima

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