Roque del Conde - 1001 m

La Roque del Conde, monte dalle chiare origini vulcaniche, è la prima grande elevazione che si staglia netta, con un profilo roccioso decisamente impervio, a nord delle famose Play de Los Cristianos e della Playa de Las Americas, nell´isola di Tenerife. Ben lontana, seppur vicina, ai centri più turistici e decisamente poco "lasciati" alla seppur magnifica natura, questa montagna sa offrire un primo assaggio della verticalità dell´isola che, come si sa, si spinge oltre i 3700 m del Vulcano Teide.
Tenerife è un´isola interessante per chi si dedica all´escursionismo: la ricche spiagge e i resort della costa divengono un lontano ricordo quando ci si immerge nei suoi paesaggi dell´entroterra più selvaggi, colorati e ricchi di stupende pinete. Non ci si aspetterebbe mai una copertura boschiva così generosa in un territorio così arido (ma solo apparentemente tale!).
Il cammino del Roque del Conde è un percorso agricolo che serviva da accesso ai diversi terreni che si incontrano nella porzione orientale della montagna, molto meno impervia rispetto a quella occidentale. Un tempo la coltivazione principale era costituita da cereali, un’attività le cui tracce sono ben visibili nei diversi terrazzamenti, nelle presenza di ruderi di cascine e nelle aie che si trovano alle sue pendici (al giorno d´oggi abbandonate, ma ancora ben visibili).

Dall´aeroporto di Tenerife Sud si prende l´autostrada in direzione Ovest e si esce all´uscita n. 72 (indicazioni per "Los Cristianos, Arona, El Teid"). Si segue quindi l´ampia provinciale per Arona e si sale con ampi tornanti sino a questo paese. Si piega quindi a sinistra e si raggiunge la piccola frazione di Vento, ove si può lasciare l´auto cercando un parcheggio tra le piccole e strette vie del centro.

Si prosegue su un percorso in terra battuta, seguendo le indicazioni e i cartelli per la Roque del Conde. Si scende a zig-zag, su di un percorso acciottolato ben tenuto, al Barranco del Rey, un "canyon" molto scosceso e profondo situato tra i comuni di Arona e Adeje. Il fondo del barranco è sassoso e non offre testimonianza, almeno quando lo abbiamo attraversato noi, di recente presenza di acqua. Si seguono sempre i segnali a vernice, evitando di divagare eccessivamente sul fondo del canyon e si risale la sponda opposta: il sentiero si allarga risalendo verso la cima del monte, tra muri di pietra e terrazzamenti. Si aggira il versante sud della montagna e si traversa per pochi metri su quello occidentale, molto più verticale ed impervio. Aiutandosi in certi tratti con le mani si risale il tratto più scosceso, per la verità molto breve, per giungere all´ampio altopiano che costituisce la piatta vetta di questa originale montagna.

Ci si sposta con molta attenzione sull´estremità Sud-Orientale del plateau che costituisce la montagna e si intercettano dei segnavia bianchi, a tratti sbiaditi tra le pietre. Ci si abbassa ora sul versante orientale, con molta attenzione, transitando al di sotto di un´alta falesia rocciosa abitata da varie specie di uccelli. Si continua la discesa, zigzagando su terreno sdrucciolevole, attraversando un paio di canali, sino ad intercettare e percorrere in discesa il crestone nord della montagna. Si raggiunge quindi un ampio sentiero segnalato che rappresenta la via di un noto trekking dell´Isola, e lo si segue verso destra ritornando al punto di partenza.

Il sentiero di discesa è poco marcato e, nel primo tratto, molto esposto. E´ ovviamente possibile ridiscendere la montagna seguendo il percorso della salita, con molta più facilità (in questo caso la difficoltà complessiva dell´itinerario scende ad ´E´).

Il paesaggio che circonda la "rocca"	In vetta	La cresta Nord, dalla quale si discende

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