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Tracciato della ferrata al Corno del Bene |
Regione: Lombardia (Brescia)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Triumplini Provincia: Brescia Punto di partenza: Zone (q. 680 m) Versante di salita: SW Dislivello di salita: 1000 m - Totale: 2000 m Tempo di salita: 2,45 h - Totale: 4,30 h Periodo consigliato: aprile - ottobre |
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Via ferrata di nuovissima costruzione, consente l´ascesa su una delle poche ma invitanti torri rocciose del Monte Guglielmo e offre ovunque panorami mozzafiato sulla Val Camonica, la catena alpina e, in particolar modo, il lago d´Iseo.
Dalla cima è logica la prosecuzione per il vicino Rifugio Almici (1829 m) e la vetta del Monte Guglielmo (1944 m), ben riconoscibile per la presenza sulla sua sommità del monumento dedicato al Cristo Redentore.
Dal paese di Iseo, agevolmente raggiungibile da Brescia e da Bergamo, si segue la SP 32 in direzione di Darfo e la si percorre fino nei pressi di Marone, dove uno svincolo indica la tortuosa ma rapida salita per l´abitato di Zone, famoso per le sue piramidi di terra e per il ritrovamento di diverse orme di dinosauri. Si parcheggia nei pressi della ben visibile chiesa parrocchiale. Dalla chiesa si seguono per i vicoli del paese le indicazioni per il "Bosco degli Gnomi" e velocemente si giunge sulla mulattiera contrassegnata CAI 227 che sale ripida fra i pascoli del paese. In breve tempo si entra nel fitto bosco, seguendo un bel sentiero contornato da numerose sculture lignee e si inizia a salire con più decisione: il sentiero risulta molto tortuoso e a tratti monotono e si consiglia pertanto di tagliare i numerosi tornanti lungo diverse scorciatoie sempre ben marcate. Dopo un´ora e mezzo circa si giunge a dei panoramici pratoni, dove sorge anche la Baita Casentiga (1404 m).
Dalla baita, seguendo il sempre tortuoso sentiero 227 o tagliando lungo il crestone pascolivo attraverso evidenti tracce, si giunge rapidamente alla base della parete del Corno del Bene, dove un sentiero nuovo e battuto si stacca dal 227 e in leggera discesa conduce all´attacco della ferrata.
La ferrata supera un dislivello di 200 metri e si presenta lungo tutto il suo sviluppo molto aerea: ciò nonostante, numerosi pioli e staffe aiutano la progressione nei punti più ostici e facilitano notevolmente l´ìarrampicata, altrimenti per nulla banale.
L´attacco e i metri appena successivi risultano i più esposti, dato il loro sviluppo su placche ben levigate: più avanti, la roccia diventa più ricca di appigli e la ferrata porta ad affrontare alcuni traversini e caminetti. Dopo mezz´ora circa la via, sempre ottimamente assicurata, esce dalla parete e affronta la cresta sommitale fra prati e roccette, portandoci quindi sulla sommità del panoramico Corno, dal quale proseguendo brevemente sulla cresta N si giunge ad un tavolo in corrispondenza dell´incrocio con il sentiero 227.
Come per la salita, evitando naturalmente la ferrata e aggirando il Corno lungo il sentiero 227, che si sviluppa evidente nella dorsale erbosa a nord del torrione roccioso.
Impossibile dalla vetta del Corno del Bene lasciarsi sfuggire l´ascesa alla ben visibile e panoramicissima vetta del Monte Guglielmo (1944 m), che si raggiunge in mezz´ora scarsa attraverso il sentiero 227, passando anche dal vicino e ospitale Rifugio Almici.
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