Monte Due Mani - Ferrata Simone Contessi - 1666 m

Montagna non particolarmente attraente ma di grande sviluppo, il Due Mani presenta a S una lunga cresta molto frastagliata nella parte bassa, che da Ballabio si staglia netta contro il cielo. Su tale cresta è stata attrezzata la Ferrata Simone Contessi, che supera una serie di balze rocciose collegate fra loro da un ripido sentiero per lo più su scivolosi paglioni. Ferrata discontinua, classificata difficile, consente di evitare i tratti ritenuti troppo impegnativi, quale ad esempio il Torrione della Discordia, frequentemente bypassato.

Da Milano in superstrada a Lecco, dove si seguono le indicazioni per la Valsassina-Ospedale Manzoni. Giunti alla rotonda di Ballabio, si torna verso Lecco sino ad incrociare sulla sinistra la tortuosa strada per Morterone, che si segue per ca 4,5 chilometri sino a trovare sulla sinistra poco oltre una galleria l´ indicazione per la ferrata. Parcheggiare dove possibile.

Dalla strada, per un ripido sentierino si raggiunge in breve l´ attacco della ferrata, segnalato da una targa che riporta il nome di Simone Contessi. La via parte subito decisa, su roccia ruvida e verticale, ma con buoni appigli e alcune staffe che aiutano nella progressione, superando una prima parete, quindi una seconda più lunga ed impegnativa, dalla quale guardando verso il basso ci si rende conto della quota guadagnata rispetto la strada. Infine, si attacca un salto roccioso che si supera percorrendo una cengia che risale obliquamente la parete e faticosamente si giunge al termine del primo tratto nei pressi di un caratteristico masso. Su sentiero si raggiunge la seconda bastionata rocciosa, dove inizialmente si traversa verso destra per poi ripiegare di nuovo a sinistra risalendo la parete. Il tratto è breve ma abbastanza tecnico, mentre di fianco è ben visibile il sentiero che costituisce una possibile via di fuga. Portatisi alla base del terzo risalto, più alto rispetto i precedenti, lo si risale inizialmente in verticale per poi traversare verso destra a uno spigolo leggermente strapiombante, che si rimonta arrivando nei pressi di una pianta, dove la ferrata si addolcisce assumendo le sembianze di sentiero attrezzato. Quindi, di nuovo per traccia, anche attrezzata, si arriva sotto al Torrione della Discordia, quarto e più impegnativo risalto della via, alto circa 50 metrie attrezzato con cavo, catena ed alcuni pioli. Il percorso diviene difficile, faticoso, esposto e segue una cengia che permette di aggirare verso sinistra un prominente tetto, per poi risalire con divertente arrampicata, sempre verso sinistra ad un terrazzino dal quale, superata una paretina, si traversa in aderenza verso destra, affrontando un esposto salto con l´ ausilio di alcuni gradini metallici. Ripreso il sentiero, ci si porta in cresta, seguendo la quale, tratti attrezzati ed aerei, si raggiunge l´ ultimo risalto della ferrata, una paretina breve ma verticale, con un ostico passaggio iniziale nei pressi di una pianta, che si utilizza per risalirlo. Infine, seguendo la facile quanto aerea cresta, si percorrono i circa 300 metri di dislivello che ancora mancano alla vetta, cui si giunge per ripido pendio traversando sotto all´ anticima di poco più bassa, che volendo si può raggiungere su traccia attrezzata con breve ma più impegnativa deviazione a destra al bivio all´ inizio del traverso.

La discesa può essere effettuata lungo la via normale (v. relazione), dovendo però poi accollarsi 4 chilometri di strada asfaltata per tornare alla macchina. Oppure, preferibile, scendendo lungo il ripidissimo sentierino che fiancheggia la ferrata (EE).

Recentemente riattrezzata e migliorata, la Simone Contessi è una ferrata alla costante ricerca di strutture rocciose affioranti dai ripidi paglioni dove si rischia di ´saltare´ involontariamente qualche torre, ma tutto sommato divertente e piacevole, ottima come approcio a questo tipo di arrampicata. Dalla Vetta del Due Mani, seguendo la cresta di giunzione in 20´ si raggiunge lo Zucco di Desio, di poco più basso.

Tratto di arrampicata.	Tratto di arrampicata	Vetta.

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